Cosa non è un NFT?
I famigerati token non interscambiabili di cui tanto si sente parlare che utilizzano la blockchain per rendere unico e autentico un artefatto digitale, sono l’ennesima trovata di marketing, una bolla speculativa o avranno un utilizzo concreto e duraturo online?
In Italia i diversi utilizzi degli NFT e della blockchain sembrano fare ancora fatica a proliferare, ma lo scenario internazionale invece descrive una tecnologia sempre più consolidata e diffusa, come dimostra “L’ esercito delle 10000 scimmie annoiate di Beeple.”
Un NFT (Non Fungible Token) non è un asset digitale; acquistando l’NFT di un’opera non si ottiene il file originale o il codice sorgente. E’ non fungibile, appunto, e non può essere intercambiato. E’ un token crittografato, un certificato con tecnologia blockchain che dimostra la proprietà e l’unicità di un certo bene digitale.
E’ come acquistare una stampa in edizione limitata di una fotografia. Possedere la stampa non fornisce alcun diritto di copyright su quella foto, tuttavia il suo certificato di autenticità gli conferisce grande valore commerciale.
In un mondo sempre più orientato verso il Metaverso l’unicità digitale sta assumendo grande significato. Immaginatevi di poter sfoggiare con gli amici l’NFT di un’opera del famoso artista Mike Winkelmann AKA Beeple.
In copertina vedete la sua collezione “Bored Ape Yacht Club“, composta da 10.000 scimmie annoiate. Oggi la scimmia meno costosa vale 220.000 dollari e quella più cara è stata venduta per oltre 3,5 milioni di dollari.
